NELLA CACCIA DI SELEZIONE ARETINA BASTA SCAVARE UN PO’ E SALTANO FUORI NUOVI “TARTUFI”

18/10/2015 15:28:44

Cari Cacciatori, ogni giorno si scopre qualcosa di nuovo nella Caccia di Selezione.

Proprio ieri ho rintracciato tra gli Atti dell’Albo della Provincia un Atto, a firma del  Presidente Vasai,  recante il n° 513 del 28/09/2015 (memorizzate bene la data) un Decreto nel quale si dichiara la “non applicabilità” del punto  4.1 e 4.4 relativo alla procedura di assegnazione di capi di cervo presente nel “Piano poliennale di gestione al cervo 2009-2014 –  Comprensorio A.C.A.T.E.R. orientale” ; i punti suddetti recitano:

ecc.ecc. 

Ora dovete sapere che in data 11/09/2015 nella riunione del Distretto Penna, i Cacciatori iscritti al Distretto sono stati “sollecitati” ad accettare un metodo completamente diverso da quello che negli anni era stato utilizzato (in ossequio con le indicazione dell’ACATER): in sintesi, invece delle graduatorie è stato utilizzato un metodo sufficientemente ”cabalistico”, metodo che è stato  “sconfessato” dalla stessa ATC con una delibera specifica emessa in data 28/09/2015.

Un altro  “piccolo” particolare: in data 30/07/2015 una Determinazione Dirigenziale del Dirigente del Servizio Tutela della Fauna e Caccia (n°99/CA) prorogava per la Stagione venatoria 2015-2016 il “piano….. ACATER”.

Ora, come diceva qualcuno, la domanda sorge spontanea : come mai lo stesso Ente (leggi :  Provincia di Arezzo) prima proroga il Piano ACATER, poi decide di renderne inapplicabile proprio quei due articoli? e solo quei  due?

 Dovevano forse fare un tentativo di “copertura legale” a quanto accaduto alla riunione del  11/09/2015?

Se così fosse è tutto un po’ maldestro , vista la differenza delle date (11 vs 28 settembre).

 Se il “valore “ del Piano ACATER non fosse stato condizionante, non ci sarebbe stata la necessità di decretarne la “non applicabilità”.

Se invece ciò si è reso necessario, è evidente che chi ha tenuto la riunione del Distretto Penna o ha pensato di poter fare “repubblica a sé” o gli è stato detto di farlo , fidando sul silenzio e la sottomissione di tutti i Cacciatori.

In pratica TUTTO  è stato fatto un maniera molto superficiale, non rispettosa delle regole correnti, né tanto nel rispetto dei singoli cacciatori: tutto ciò può essere spiegato solo accampando due tipi di scuse, “l’ignoranza” o “la prepotenza”. Però nessuna delle due può garantire l’impunità ad alcuno, perché se la prima non può essere assolutamente accettata come “dote” appartenente a colui che, chissà per quale diritto divino, pensa di poter gestire la Caccia di Selezione  come più gli aggrada e torna comodo, così la seconda penso non possa essere accettata in alcun modo, anche se capisco che spesso è l’unica arma in mano ai “deboli” in cerca di rivincite.

Dispiace poi notare un’altra cosa: Il Piano poliennale di gestione al cervo , porta fra i componenti della Commissione Tecnica Interregionale anche il nome del Presidente della ATC Arezzo Juanito Grigioni e da lui mi sarei aspettato un atteggiamento un po’ più “coraggioso” nel difendere documenti che recano la propria firma.

All’inizio parlavo di tartufi ma forse scavando non si trovano prodotti organici così preziosi….o no?

 

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