Una giornata prima di tutto di festa per i cacciatori di selezione ma anche un'occasione per mettere in evidenza ed approfondire il prezioso legame tra caccia di selezione, ricerca scientifica ed enti pubblici
08/09/2018 Arezzo Fiere e Congressi
La gestione dei cervidi e bovidi secondo i criteri della caccia di selezione costituisce uno dei modelli più affermati di gestione sostenibile delle risorse faunistiche. Questa esperienza nella ”Zona Alpi" è stata ereditata nelle sue linee essenziali dalla tradizione austro-ungarica, si è sviluppata nell'area dell'Appennino negli ultimi decenni, proprio a partire dalle province di Forlì Arezzo e poi Siena e Firenze. In questo anno la gestione selettiva del capriolo in Provincia di Arezzo taglia l'importane traguardi di 30 anni di esperienza, a cui si aggiungono quelli ugualmente importanti di 20 anni di gestione del cervo nel comprensorio delle Foreste Casentinesi e Alto Tevere e di 25 anni di attività della stazione di recupero ungulati feriti dell'URCA di Arezzo. La quantità e qualità di esperienze accumulate consentono di affermare che si è venuta consolidando nell'Appennino una “tradizione" di gestione degli ungulati radicata nella più antica esperienza alpina , ma anche caratterizzata da propri elementi di originalità.
Da alcuni anni Alpi e Appennini hanno cominciato a comunicare, in uno spirito di libero confronto, per individuare denominatori tecnici comuni e costruire sinergie per un miglioramento della caccia di selezione.
Tra i punti di forza della “tradizione appenninica", oltre alla formazione permanente dei cacciatori e ad un forte legame cacciatore-territorio, sono da sottolineare le solide radici tecnico-scientifiche che sottendono a tutte la varie fasi della gestione: censimenti, piani di prelievo proporzionati alle consistenze, verifica dei prelievi e monitoraggio tecnico, biologico e sanitario dei capi abbattuti. Da questa importante base di dati è stato possibile, in molti casi, costruire una collaborazione ed una sinergia con il mondo della ricerca scientifica che ha consentito un ulteriore ritorno di conoscenza, ad un superiore livello di approfondimento verso gli enti gestori e gli stessi cacciatori, attivando il circolo virtuoso della gestione adattiva. Il tutto è avvenuto con forte risparmio di risorse economiche, attuando una vera sussidiarietà tra pubblico e privato.
La giornata di oggi prima di tutto è una festa dei cacciatori di selezione e vuol mettere in evidenza ed approfondire il prezioso legame tra caccia di selezione, ricerca scientifica ed enti pubblici preposti alla "gestione faunistica”.
PROGRAMMA
Ore 09:00 registrazione partecipanti
Moderatore : Ramanzini Marco
09:30 Vasai Roberto Pres. Provincia Arezzo
09:40 Santini Luca Pres. Parco Naz. Foreste Casentinesi
09:50 Dott. Bruno L. Vigna Pres. Com. Gran Gib. CIC Italia
10:00 Vincenzo Ceccarelli Assessore Regione Toscana
10:20 Avv. Stefano Ravelli Pres. Ass. Cacciatori Trentini
10:30 Masini Loriano Vice Pres. Urca Toscana
INTERVENTI
10:40 Gabriele Meacci Pres. URCA Arezzo
11:00 Prof. Marco Apollonio Università Sassari
11:20 Dott. Luca Mattioli tecnico faunistico
11:40 ATC Arezzo 1
ATC Arezzo 2
12:10 Premiazioni: Medaglia d'oro CiC:
Cacciatori con 30 anni di attività
Cacciatrice donna in attività
Cacciatore più anziano in attività
Cacciatore più giovane in attività
13:00 conclusioni Marco Remaschi assessore caccia regione Toscana
Sono invitati tutti i cacciatori di selezione. Al termine l'URCA provinciale di Arezzo e Regionale Toscana offre a tutti gli intervenuti un pranzo con porchetta, affettati e vino buono!