Questa incredibile vicenda ha finalmente avuto l’epilogo che noi ci aspettavamo: il TAR ha rimesso le cose a posto.
E’ quindi opportuna fare una riflessione su quanto è accaduto.
La vicenda lascia l’amaro in bocca prima di tutto perché un’associazione venatoria – come si autodefiniscono - è riuscita a fare più danni di quanto non abbiano potuto fare gli ambientalisti più estremi, e questo già da solo è un motivo che dovrebbe imporre agli autori del misfatto di lasciar perdere la sigla URCA e di entrare a tempo pieno nell’organico degli anticaccia, visto che FAUNA e AMBIENTE l’hanno già aggiunto alla sigla.
I quali anticaccia si sono fregati le mani dalla contentezza per tale dimostrazione di incredibile stupidità condita in salsa di etica ad uso alternato, cioè utilizzata solo quando gli fa comodo!...
Purtroppo, l’episodio conferma ancora una volta che i peggiori nemici della Caccia si annidano fra i cacciatori stessi: quella famosa “mamma” continua a sfornare personaggi che inquinano anche il nostro mondo e che per rancori personali o per la ricerca di vantaggi economici sono capaci di disfare sodalizi come l’URCA di un tempo, quella concepita e creata dal non dimenticato senatore TOLOMELLI, quella che noi Cacciatori di Arezzo e Siena vogliamo mantenere viva e sempre più riferimento della Caccia di Selezione.
In bocca al lupo a tutti!...
- Mario Fazzi -